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Guerra in Ucraina, fake news, sovraccarico di informazioni: come gestire tutto questo?

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La guerra in Ucraina sta portando con sé centinaia di nuove informazioni, fra cui molte fake news. Capiamo insieme come gestirle, passo dopo passo.

Con la guerra in Ucraina è partita la macchina della disinformazione e delle fake news, alimentata da strumenti che tutti noi utilizziamo quotidianamente: i social network.

Foto e video falsi, messaggi contraffatti, comunicati stampa inesistenti, post di propaganda. 

Bastano poche condivisioni di questi contenuti per generare un fenomeno di disinformazione capillare, in grado di condizionare il pensiero di migliaia di persone.

Il momento è molto drammatico, per questo le false informazioni viaggiano alla velocità della luce. La paura e lo spaesamento spingono le persone a condividere sulla loro home contenuti di ogni genere senza averli verificati prima.

Tuttavia, in questi giorni difficili è importante mantenere la lucidità e fare in modo che sul web circolino solamente notizie accreditate provenienti da fonti autorevoli.

Dunque, vediamo insieme come riconoscere una fake news e ad evitare la sua propagazione.

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Fake news, come riconoscerle

Premessa: non siamo obbligati ad esprimerci su tutto e a condividere costantemente informazioni. Soprattutto se non abbiamo la certezza assoluta di avere tra le mani un contenuto verificato.

Tuttavia, se ci sentiamo in dovere di partecipare alla diffusione di informazioni riguardanti la guerra in Ucraina, cerchiamo di farlo con la massima cautela.

I social network sono dotati di strumenti interni per il controllo delle fake news. Ma anche noi dobbiamo fare la nostra parte ed evitare di diffondere queste notizie ingannevoli.

Qui riportiamo alcuni suggerimenti per prevenire le fake news sui social network, come riportato in un articolo della giornalista Margareth Sullivan sul The Washington Post (di cui avevamo parlato anche in questo articolo):

  • Sviluppiamo il nostro senso critico: non dobbiamo credere a tutto ciò che leggiamo, soprattutto se proviene da fonti non ufficiali (messaggi privati, post pubblici senza dati attendibili).
  • Consultiamo più fonti: se più testate giornalistiche o più siti web riportano la stessa notizia, probabilmente quella notizia è stata verificata e può essere diffusa.
  • Ritiriamo la fake news quando ci accorgiamo di aver sbagliato: in questo modo, eviteremo che altri utenti cadano nella stessa trappola.

Aggiungiamo: una fake news, solitamente, si riconosce per:

  • il linguaggio sensazionalistico e aggressivo;
  • l’uso di immagini dalla provenienza non esplicitata;
  • la mancanza di neutralità;
  • la fonte dalla quale viene diffusa: un utente non certificato o anonimo, un profilo falso.

Tuttavia, fare un identikit della tipica fake news non è semplice. Alcune notizie false sono riconoscibili anche agli utenti più inesperti. Altre, invece, risultano più difficili da smascherare.

A prescindere da questo, vale una regola d’oro: contiamo fino a 10 prima di pubblicare un contenuto.

Meglio ancora: nel dubbio, non pubblichiamo niente.

Sovraccarico di informazioni: come evitarlo e proteggere la nostra salute mentale

Il sovraccarico di informazioni si verifica quando un individuo si espone o viene esposto costantemente a notizie provenienti da media e fonti diverse.

Il fenomeno è strettamente collegato con l’utilizzo di Internet e social network: oggi sono sufficienti pochi click su un motore di ricerca per ricevere decine di informazioni in risposta alla nostra domanda. 

Oppure, basta accedere per pochi minuti ai nostri social preferiti per assorbire notizie più o meno rilevanti e verificate.

Tuttavia, questa mole enorme di dati non ci aiuta ad essere più consapevoli. Al contrario, il sovraccarico di informazioni può renderci utenti passivi e incapaci di concepire un’opinione indipendente, persi come siamo nell’immensità di notizie e pareri discordanti.

Inoltre, esporsi eccessivamente a notizie riguardanti eventi sui quali non abbiamo controllo – come, appunto, l’attuale guerra in Ucraina – non giova alla nostra salute mentale. 

In questi giorni più che mai, è necessario ristabilire un rapporto equilibrato fra noi e il mondo del web

Ecco alcuni spunti, nella speranza che possano essere d’aiuto.

Stabilire un tempo di utilizzo giornaliero dei social network

Ogni utente può visualizzare il tempo trascorso su un determinato social dal proprio account.

Inoltre, è possibile stabilire un tempo massimo di utilizzo giornaliero e ricevere una notifica quando quel tempo viene raggiunto o superato.

Sia Facebook sia Instagram, i social più utilizzati in Italia, offrono questa possibilità. Sfruttarla significa porsi dei limiti e rendersi conto di quanto i social network stiano occupando le nostre giornate.

Ecco due tutorial su come impostare il tempo massimo di utilizzo: qui per Facebook e qui per Instagram.

Selezionare poche fonti fidate da seguire

Seguire troppe testate giornalistiche e account di informazione nello stesso momento può essere controproducente e aumentare il nostro senso di confusione e spaesamento.

Selezioniamo le nostre 3-4 fonti di informazione preferite e continuiamo a seguirle per rimanere aggiornati. Tuttavia, assicuriamoci che siano fonti autorevoli

Togliere il follow a profili e fonti che diffondono fake news o che generano ansia

Sarebbe bene eliminare dal nostro feed qualunque profilo che condivida abitualmente fake news o teorie del complotto

Se si tratta di nostri amici o conoscenti con i quali vogliamo rimanere in contatto, i social network offrono la possibilità di non seguire più i loro post mantenendo il follow.

Nel caso di influencer o fonti faziose, sarà sufficiente eliminarle dalla nostra home in maniera definitiva.

Attenzione agli esperti di geopolitica improvvisati. Anche se in buona fede, diffondono disinformazione e generano ansie che non sono di aiuto a nessuno.

Disattivare le notifiche sullo smartphone

Ricevere costantemente notifiche da testate giornalistiche aumenta il nostro senso di sovraccarico e impotenza.

Facciamo una pulizia fra le notifiche che riceviamo. Facciamo in modo di essere noi a cercare la notizia, non viceversa.

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