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Spunte blu, Facebook e Instagram saranno presto a pagamento?

Cosa sono le spunte blu? Facebook e Instagram le introdurranno presto?

Meta ha annunciato un aggiornamento che sta generando dissenso e confusione fra i marketer di tutto il mondo: l’azienda, infatti, sta testando in Australia e in Nuova Zelanda il nuovo sistema di spunte blu per Facebook e Instagram. 

Le spunte blu, ovvero il sistema di verifica degli account ufficiali di un’azienda o una persona, diventeranno a pagamento: 13 euro al mese per i dispositivi fissi e 16 euro al mese per quelli mobili.

Al momento, questo aggiornamento rimarrà in fase di testing nei due paesi citati, ma presto potrebbe coinvolgere altre nazioni.

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Cosa prevede il servizio di spunte blu a pagamento?

Mark Zuckerberg, CEO di Meta, ha rilasciato questa dichiarazione: 

“Questa settimana stiamo iniziando a implementare Meta Verified, un servizio in abbonamento che ti consente di verificare il tuo account, ottenere un badge blu, avere una protezione aggiuntiva contro gli account che affermano di essere te e ottenere l’accesso diretto all’assistenza clienti”.

In sintesi, questo nuovo sistema di spunte blu a pagamento introdurrà benefici rilevanti per chi deciderà di usufruire di questo servizio. In particolare, le aziende e le persone in possesso della spunta blu potranno:

  • accedere a un canale preferenziale per il servizio clienti
  • ottenere maggiore visibilità rispetto agli account non verificati
  • usufruire di maggiore supporto in caso di furti di identità

Cosa fare per ottenere le spunte blu su Facebook e Instagram?

Per poter ottenere la spunta blu su Facebook e Instagram, sarà necessario dimostrare di avere più di 18 anni, fornendo un documento di identità.

Inoltre, per poter usufruire del servizio, verrà richiesto all’azienda o alla persona di garantire un minimo di attività sui social network.

Spunte blu su Facebook e Instagram: le reazioni degli utenti

Meta, seguendo le orme di Elon Musk con Twitter, desidera introdurre un sistema di autenticazione a pagamento in grado di tutelare aziende e creator contro furti di identità e di contenuti. Tuttavia, questa decisione sta generando molte polemiche.

In primis, le spunte blu a pagamento non impediscono il proliferare di account fake, come appurato in occasione del lancio di Twitter Blue. 

In secondo luogo, l’idea di poter accedere in maniera preferenziale al servizio clienti pagando una somma aggiuntiva sta facendo storcere il naso a molti. Questo, infatti, può mettere in difficoltà i piccoli inserzionisti e creare disparità molto forti fra aziende e creator.

Come si concluderà la fase di testing? Staremo a vedere!

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