A/B test: quali elementi dovresti verificare se hai poco budget?
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Quasi ogni attività di marketing digitale rivolta a un segmento di pubblico può potenzialmente essere affrontata con un A/B test. Se abbiamo il controllo della distribuzione dei contenuti, possiamo mostrare a due gruppi di utenti simili dei messaggi differenti e valutare i risultati.
Gli A/B test ci aiutano a migliorare la qualità della nostra comunicazione. Ma non possiamo sempre eseguirli in modo esteso e completo! Allora come possiamo massimizzare i risultati dei nostri A/B test se abbiamo poco budget? Quali elementi dovremmo testare?
- Il contenuto visivo
Per quanto sia forse il più banale degli aspetti, se il nostro post o annuncio pubblicitario o DEM ha un contenuto visivo, è da lì che dobbiamo partire.
Considerato l’impatto che un’immagine o un video ha nel catturare l’interesse degli utenti e trasmettere un messaggio, dobbiamo dedicare parte del nostro A/B test all’ottimizzazione di questo elemento. Nel caso delle immagini, possiamo sbizzarrirci con varianti con più o meno testo piuttosto che fotografie in sostituzione di mockup. Parlando di video, le varianti possono riguardare i primi secondi della clip o la durata complessiva della stessa.
- Il pubblico target
Se l’attività di comunicazione permette di selezionare un pubblico, attraverso le opzioni di targeting o perché invii il messaggio a un database, dovresti testare le opportunità che hai a disposizione.
I tipi di pubblico a cui un business si rivolge rispondono diversamente agli stimoli, anche a parità di contenuto. L’esempio più semplice è quello del rapporto tra un pubblico freddo e un pubblico di remarketing ma le possibilità sono tante: dalla modifica degli interessi all’uso dello storico delle interazioni, i segmenti che puoi usare per gli A/B test possono fornire informazioni preziose su quali utenti convertono più facilmente.
- Il titolo
Il titolo assume un ruolo molto importante in alcuni tipi di contenuto, come gli annunci di Google Ads e gli articoli di un blog. Nei formati di contenuto dove questo elemento è la prima cosa che un utente vede, è necessario dedicare tempo e risorse al suo A/B test.
Cosa possiamo testare in questo caso? Compatibilmente con i limiti di spazio del formato, dovremmo creare varianti brevi e lunghe dei titoli. Potremmo anche provare a muovere la parola chiave o il concetto principale in diversi punti del titolo stesso.
- La call-to-action
La call-to-action è un elemento particolarmente delicato perché dipende dal contenuto e dalla piattaforma che lo ospita. Per un annuncio di testo su Google Ads, la call-to-action è in sostanza parte del testo; per una campagna pubblicitaria su Facebook, la call-to-action può essere un pulsante con un messaggio preciso.
Gli A/B test sulla call-to-action servono per capire cosa stimola correttamente la risposta degli utenti. Tra uno “Scopri di più” e un “Acquista ora” c’è molta differenza in termini di complessità della richiesta: gli utenti nelle fasi iniziali della Buyer’s Journey potrebbero non essere pronti ad acquistare e quindi uno stimolo diretto alla conversione avrebbe un effetto negativo.
In questo articolo abbiamo affrontato solo alcuni dei molti elementi di un contenuto che possono essere oggetto di A/B test. Con un budget limitato sei obbligato a fare una scelta quindi ti abbiamo suggerito gli aspetti su cui dovresti concentrarti maggiormente. I risultati di queste verifiche ti aiuteranno a migliorare la qualità delle tue attività di comunicazione!
Al prossimo articolo.